La magia di una gita
"Nella vecchia fattoria ia-ia-o"
Finite le tanto attese vacanze estive, ogni educatore di Casa del Sole si prepara ad iniziare un nuovo anno scolastico, tra scatoloni da aprire, giochi da sistemare e attività da programmare. In un mare di documenti da compilare, per noi la pianificazione delle gite è un impegno piacevole. Piacevole? Ma state scherzando? Avete pensato agli imprevisti e alle responsabilità? E se poi in gita il bambino piange? Non mangia o si ammala?
Quante volte abbiamo sentito queste frasi, quasi che andare in gita fosse un po’ come perdere del tempo, lavorare meno o peggio, sottrarre minuti preziosi ad una terapia!
Le gite scolastiche, a patto che ci si investa con una preparazione accurata, sono in realtà momenti altamente educativi per i nostri ragazzi. L’uscire all’aria aperta, oltre ad essere un valido strumento per far prendere coscienza alla società di cosa sia e cosa significhi essere disabile, aiuta i nostri bambini a relazionarsi al mondo, a scoprirlo.
Per i nostri ragazzi non è sempre facile comprendere cos’è una gita, molti di loro non arrivano ad acquisire un pensiero astratto e l’uscire fuori è più legato al piacere di mangiare un panino con il salame preparato dalla mamma, allo stare sul pulmino, magari appoggiati con la testa al finestrino, intenti a percepire le vibrazioni provocate dal mezzo in movimento.
Per altri addirittura andare in gita rappresenta una vera e propria sfida: lo stravolgimento della routine quotidiana, la perdita di schemi prevedibili e l’impossibilità di avere aspettative sicure possono inizialmente diventare fonte di angoscia. Ma allora la domanda sorge spontanea: che senso ha fare tutto questo?
Nelle gite spesso siamo rimaste stupite dalla bravura e dallo spirito di adattamento mostrato dai bambini, dalla loro curiosità e dall’enorme quantità di informazioni ricevute da ciascuno. Lo stare insieme quotidianamente, nello stesso contesto, può alla lunga diminuire la capacità di osservare l’evoluzione del bambino; un contesto diverso può riattivare un occhio pigro, abituato a guardare solo le dinamiche più evidenti. Un contesto insolito suscita inevitabilmente particolari reazioni nel bambino; tali informazioni sono utili all’educatore per scoprire eventuali nuovi interessi o paure, per insegnare ai ragazzi come gestire le proprie emozioni. Per l’educatore l’uscita può diventare inoltre un buon banco di prova, volto a capire se il lavoro fatto a scuola è stato interiorizzato.
Nella pianificazione di una gita è importante la scelta della meta: un luogo che da una parte deve suscitare curiosità, interesse e coinvolgimento nei bambini e dall’altro deve rispondere ai loro bisogni speciali. L’alternanza di stimoli didattici, sensoriali ed emotivi, e le sollecitazioni che un incontro sincero con chi ci ospita è in grado di offrire, rappresentano la combinazione ideale per una gita scolastica.
Ed è per questo motivo che mercoledì 4 ottobre alcune classi della nostra scuola sono andate in gita presso l’Azienda agricola Botti. Il proprietario Francesco, che da anni ci accoglie, offre ai nostri ragazzi la possibilità di stare a contatto con la natura e gli animali di campagna, proponendoci attività alternative secondo la stagione: dalla raccolta del mais, a quella delle ciliegie fino alla scoperta della filiera del latte. Queste attività di tipo concreto, sono alla portata di tutti i nostri ragazzini in quanto richiedono gesti semplici, facilmente imitabili e che attivano i loro bisogni sensoriali.
I bambini hanno potuto sperimentare la bellezza di una passeggiata in campagna, in totale libertà senza la preoccupazione di dover stare attenti a dove mettere i piedi, a non sporcarsi. Hanno giocato a salire e scendere dalle balle di fieno come se fossero scivoli, hanno provato la sensazione di essere bambini-contadini per un giorno, raccogliendo le pannocchie e nascondendosi tra le piante di granoturco.
Fortunatamente sono molte le persone che ci incoraggiano ed ospitano durante le nostre scampagnate. Nico Bresaola ci aspetta puntuale ogni settembre per la vendemmia, Enzo Maffizioli ci conduce nei suoi frutteti a raccogliere le mele. Loro e tanti altri, nella più completa gratuità, si mettono a disposizione dei nostri ragazzi, donando il proprio tempo e il loro sorriso.
Ogni gita svolta, oltre ad avere un immediato impatto piacevole, diventa poi lo spunto per progettare attività in classe, magari con il materiale raccolto sul campo. È così allora che con il mais si possono svolgere attività occupazionali come la sgranatura e i travasi, e attività creative come la costruzione di bastoni sonori realizzati proprio con i chicchi di mais, le nocciole o le castagne. Molto coinvolgente, soprattutto per i più golosi, è vedere la trasformazione dei prodotti agricoli, dalla campagna al piatto!
Ecco quindi che il pasto diventa un momento per gustare e condividere una fetta di torta di mele, un budino d’uva o qualche pop-corn. Spazio anche alla fantasia dei più piccoli che con un po’ di tempera, mezza mela o il tutolo di una pannocchia possono dipingere quadri d’arte moderna!
Insomma che altro dire... . le gite sono una finestra sul mondo, momenti di autentica socializzazione, sono ricordi indelebili di giornate speciali che rimangono nel cuore anche dei grandi.
Ci auguriamo, con speranza e certezza, che le nostre gite possano trasformarsi in spunti di momenti piacevoli da poter passare durante i vostri fine settimana in famiglia.