In mare per salvare gli ultimi
Intervista a don Mattia Ferrari, cappellano di bordo della nave Mar Ionio
Don Mattia Ferrari, vicario parrocchiale di Nonantola in provincia di Modena, a venticinque anni si imbarca sulla Ong Mediterranea per prestare soccorso ai migranti dispersi in mare sulle rotte dalla Libia. Da questa sua esperienza è uscito il libro Pescatori di uomini, scritto insieme al giornalista Nello Scavo. Gli abbiamo fatto qualche domanda e con grande gentilezza ci ha risposto.
Chi è don Mattia Ferrari? Come mai ha scelto di diventare prete?
Sono un prete dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e ho 27 anni. Sono vice-parroco di Nonantola, assistente diocesano dell’ACR e faccio parte di Mediterranea saving humans. Ho scelto di diventare prete in risposta alla chiamata del Signore, che ho avvertito da ragazzo. Sono cresciuto in una famiglia e in una parrocchia, Formigine, in cui ho potuto respirare fin da bambino l’amore di Dio, educato dai miei genitori, dai miei preti e dai miei catechisti ed educatori a una fede vera, profonda, vissuta nell’amore. Piano piano ho sentito che Gesù mi chiamava a diventare prete, cioè a donarmi totalmente a Lui per essere segno e strumento di Lui Buon Pastore per gli altri e in particolare per gli ultimi.
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