Riportiamo l'omelia di Don Cristian Grandelli* fatta durante la messa in ricordo della salita al cielo di Vittorina (3 giugno 2020).
Il 3 giugno 2020 abbiamo celebrato la nascita al cielo di Vittorina Gementi avvenuta trentuno anni fà nel 1989 lasciando improvvisamente un vuoto con la sua partenza ma un testamento chiaro e profetico nell’opera della Casa del Sole.
In quel giorno, la liturgia della chiesa ci offre nella Parola la pagina della seconda lettera di San Paolo a Timoteo e del vangelo di Matteo. Ci sono cinque passi a che ci rimandano alla vita e alla fede di Vittorina che è stata donna profondamente cristiana fino alla fine.
“ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te” dice l’apostolo. E Vittorina, leggiamo nei suoi numerosi scritti, ha espresso una grande vita spirituale nell’essere capaci di vivere secondo il progetto dello Spirito Santo giorno dopo giorno. Questa donna ha cercato in tutta la sua esperienza il piano di Dio che si realizzava nelle sue intuizioni.
“Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza ma di forza, di carità e di prudenza” dice Paolo. La Vittorina ci ha insegnato il coraggio, perché il cristiano è uno che non ha paura. Soltanto una donna forte avrebbe potuto creare nel lontano 1966 questa Casa per quei bambini e ragazzi che forse non avevano la dignità e la stima che, giustamente, oggi tutti riconoscono loro. Vittorina non era timida e sapeva richiamava al gusto del lavoro assiduo e serio. Il vero cristiano è coraggioso e dice quello che deve dire, con amorevolezza e carità ma non può tacere.
“non vergognarti di dare testimonianza al Signore” continua l’amico di Timoteo e Vittorina ha capito che tutti gli ambienti dell’uomo e della donna vanno abitati dalla forza di Dio perché il Signore cerca spazio in ogni cuore, soprattutto in quelli più lontani, soli e senza speranza.
“So infatti in chi ho posto la mia fiducia” scrive l’apostolo delle genti. Possiamo dire che Vittorina è stata una donna profondamente radicata nella società, una donna laica che è stata capace di pensare e lavorare per il bene di tutti. Ha scoperto che il Signore Gesù e i bambini che educava erano lo scopo della sua esistenza.
Scrive il vangelo di Matteo: “Dio non è il Dio dei morti ma dei viventi”. Quando noi ricordiamo qualcuno che non c’è più pensiamo ai suoi gesti, alle parole, agli spazi occupati e agli atteggiamenti vissuti. Come comunità dei credenti noi viviamo di speranza per il nuovo che Dio ci prepara nel suo regno. Vittorina, per la forza della preghiera e della comunione dei Santi è con noi e ci invita a cercare nell’oggi quello che lei molto tempo fà ha vissuto e creduto per tutta la sua vita.
Cosa farebbe oggi Vittorina in questo tempo alla Casa del Sole? Che strade percorrerebbe, che linee seguirebbe? Sicuramente ci stupirebbero le sue risposte e magari ci ricorderebbe di guardare la realtà con gli occhi dei suoi bambini.
Chi vi scrive non ha conosciuto Vittorina Gementi ma ha solo letto qualche pagina dei suoi scritti, ha ascoltato tante persone con cui ha condiviso la vita, si muove negli ambienti belli della Casa del Sole e da tre anni ha il privilegio di essere l’assistente spirituale perché parroco di Curtatone.
Io come tanti altri e penso ai giovani educatori che lavorano nella struttura, come possiamo assaporare il carisma ancora attuale di Vittorina e gustarne la bontà? Credo mettendoci difronte ai ragazzi e alle loro famiglie, lasciandoci colpire dai loro sguardi solari che riscaldano il cuore e interrogano tutta la nostra vita e ci spingono a fare della vita un dono. La competenza professionale di chi oggi opera alla Casa del Sole unita al dono di amore dei ragazzi fanno in modo che oggi e domani il carisma di Vittorina arda sempre.
*Don Cristian Grandelli è diventato l’assistente spirituale di Casa del Sole da quando il 1 Settembre del 2017 il vescovo di Mantova Marco Busca lo ha nominato parroco dell’unità pastorale di Curtatone; prima di lui c’era don Paolo Gibelli.