PACE E GIUSTIZIA SOCIALE NEL PENSIERO DI VITTORINA

 

Pace e giustizia sociale nel pensiero di Vittorina Gementi
 
di Gloria Giusberti per l’Associazione Amici di Vittorina
 
Negli scritti di Vittorina troviamo qua e là, tra i suoi appunti, discorsi, lezioni, affermazioni, inviti e sollecitazioni ad essere portatori di pace.
Va detto che il suo concetto di pace si fonda su un principio chiaro: non ci può essere pace se non c’è giustizia sociale. “La Casa del Sole è nata con un’idea chiara: cercare di fare un minimo di giustizia sociale”, sono parole di Vittorina. (Inno alla Vita, p. 190).


E giustizia sociale significa per ogni uomo, in qualunque condizione, razza, religione, stato sociale, cultura, il diritto di essere riconosciuto uguale a tutti. “Accade molte volte che, quando dobbiamo creare o realizzare dei servizi, intervengano dei fattori esterni, le cui preoccupazioni distolgono dal fine primo ed ultimo che è l’uomo…Dobbiamo far cultura dell’uomo”. (ibidem, p. 191)


“Nel mio lavoro di insegnante ho incontrato subito Bambini con handicap che a quei tempi venivano mandati in Istituti e quando mi sono trovata nella situazione di poter contribuire alla realizzazione di un po’ di giustizia sociale il Signore mi ha suggerito l’idea di una Scuola Terapeutica diurna in cui i Bambini con handicap potessero avere ciò che gli altri bambini hanno nelle strutture comuni, senza allontanarli dalle lor famiglie” (Documento 182).


Da subito Vittorina aveva chiare queste due idee:
-       individuare i bisogni del bambino e cercare tutti i modi per soddisfarli
-       studiando il bambino cerebroleso, riconoscerne scientificamente e rispettarne i tempi di apprendimento, di crescita e di maturazione.


Il 1986 fu proclamato da Papa Giovanni Paolo II anno della pace. In quell’occasione Vittorina scriveva sul n.2 di Uomo H “Il Papa, nel suo messaggio a tutto il mondo, ha affermato che la Pace nasce dal cuore di ogni uomo e si realizza nell’impegno personale di ciascuno a fare dei bisogni basilari e primari dell’umanità il primo imperativo di ogni decisione. Ci ha esortati, per costruire la pace, a rispettare riconoscere “la diversità” di ogni uomo e a comprendere il significato e il valore di ogni esistenza umana” (Il dono del Sole, p. 241).


In una intervista a cura di Felice Biagi a Radio Pace nel 1987 Vittorina afferma che i frutti migliori della Casa del Sole sono: “ la pace, se è possibile dire, ed è anche una parola grossa, ma mi spiego subito: i frutti sono tanti, perché tante sono le persone che qui operano, per cui non è possibile quantificarli. Penso però che il frutto comune a tutti i trattamenti….sia sempre quell’armonia che con fatica, con impegno e con rinuncia ognuno di noi adulti comunichiamo ai bambini… Quindi ho detto  “pace” in questo senso: il frutto più grande di un servizio come la Casa del Sole può donare.…è proprio quello dell’equilibrio interiore, che è una conquista di pace, una proposta di pace” ( Il dono del Sole, p. 281).


Possiamo dunque dire che per Vittorina la pace è, prima di tutto, una conquista personale di equilibrio che porta armonia in noi stessi e nei rapporti con gli altri. Da qui può nascere la capacità di leggere i bisogni di chi ci è prossimo e il desiderio di offrire il nostro aiuto privilegiando chi si trova in condizioni di disagio, di inferiorità o di fragilità.

 

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